Seconda pillola tratta dall'intervista con la dottoressa Irene Bagnasco, neuropsichiatra infantile epilettologa e coordinatrice della Lega Italiana contro l'Epilessia Piemonte/Liguria/Valle d'Aosta.
La dottoressa ci parla ancora della fase della transition, il passaggio all’età adulta del giovane paziente. Quali sono le nuove figure professionali coinvolte?
I professionisti che si occuperanno di Diego durante la fase della transition hanno un approccio diverso non solo dal punto di vista clinico ma anche logistico: infatti, cambieranno anche gli appuntamenti e la cadenza degli incontri, non più “codificati” ma dettati dalle necessità effettive del singolo paziente. Anche le strutture coinvolte possono essere più specializzate e di conseguenza localizzate a livello regionale o addirittura nazionale, cambiando di conseguenza più drasticamente le abitudini e le scelte di vita della famiglia.
La fase della transition si colloca nel pieno della fase adolescenziale della vita del paziente, e questo comporta il tipico conflitto con l’autorità, il bisogno di maggiore ‘indipendenza, una complessiva “presa di coscienza” del paziente nei confronti di sé, del mondo e delle sue regole, che lo porta a voler scegliere di più per se stesso. Questo può scontrarsi con la necessità di fare visite con regolarità, assumere farmaci, restare monitorati, e in questo contesto è ancora una volta fondamentale il contributo della famiglia.