Il nostro viaggio ci porta anche oggi a Somma Vesuviana, alla Casa di Cura S. Maria del Pozzo, per incontrare medici specialisti e riportargli le domande di Paolo, il papà di Diego, che come molti altri padri e madri si è trovato alle prese con una tempesta inaspettata per il proprio bambino: un'encefalopatia epilettica complessa.
Questa volta abbiamo fatto due chiacchiere con la dottoressa Sabrina Picciuolo, logopedista. Negli scorsi post, sul nostro blog, vi abbiamo raccontato di quanto sia importante il cosiddetto “approccio multidisciplinare”: affrontare il mare aperto con una ciurma fatta di esperti e specialisti, in grado di darsi manforte e costruire insieme una rotta stabile e sicura per tutto l’equipaggio.
Oggi partiamo proprio da qui e scopriamo una professione strettamente correlata alle terapie legate alle encefalopatie epilettiche. Il logopedista si occupa di tutto ciò che è l’adattamento e la riabilitazione a livello cognitivo e comportamentale, in sinergia con il resto dell’equipe medica.
Molto spesso il logopedista viene visto come “l’insegnante”, ma non è così: certo, si tratta di professionisti che lavorano a stretto contatto con maestri e professori, ma il logopedista lavora più “a monte”, alle funzioni di base che regolano, poi, l’apprendimento.
La dottoressa ci ha raccontato le fasi della terapia: quando si inserisce la figura del logopedista, come interagisce con gli altri membri dell’equipe, come funziona il rapporto con i bambini e con le famiglie. Abbiamo parlato anche delle aspettative dei genitori e non solo, anche di tutto il contesto sociale che circonda i piccoli pazienti. Infine, la dottoressa ci ha detto quali sono le sue più grandi soddisfazioni nel percorso terapeutico.